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La Chiesa nelle mani di Dio

Zdjęcie: Marek Borawski/ Nasz Dziennik

Vieni Santo Spirito

Wtorek, 12 lutego 2013 (18:43)

Aktualizacja: Poniedziałek, 8 lipca 2013 (11:46)

Benedetto XVI a annunciato ieri che il suo pontificato finirà il 28 fabbraio quest’anno. Dopo questa data sarà convocato il Conclave per eleggere il nuovo Successore di San Pietro. Il pontificato all’incirca di 8 anni di un papa così eminentne sarà un gran dono per la Chiesa

Questa decisione del Santo Padre ha enormemente sorpreso tutti. Nel pomeriggio, sulla piazza di San Pietro si sono messi a riunire i pellegrini commossi, i quali si trasmettavano la notizia  sull’abdicazione del papa. Benedetto XVI ne ha informato i partecipanti al Consistorio di ieri a Vaticano riguardante le nouve canonizzazioni. „[…] ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice” – ha detto il Santo Padre davanti al Coleggio dei Cardinali.

– E dovuto accadere qualcosa di così importante che il papa ha preso questa decisione –fa notarlo a „Nasz Dziennik” il cardinale Stanisław Nagy di Cracovia. – L’abdicazione del papa è una cosa estremamente rara nella storia della Chiesa – aggiunge. Senza dubbio, la rinuncia del papa al ministero ha prima di tutto la dimensione apostolica e tutta la Chiesa dovrebbe tirarne le conclusioni. Il Santo Padre ne ha parlato ieri quando ha notato che il mondo di oggi è soggetto a rapidi mutamenti e che è agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede. Benedetto XVI ha considerato necessario consegnare oggi il timone della Chiesa alle mani dello Spirito Santo, Il quale indicherà ai cardinali il papa seguente, con nuova forza dal cielo. Da questa prospettiva, la decisione del papa fa rilevare la sua grande umilità, responsabilità et l’amore per la Chiesa.

            – In questo papa, abbiamo visto un uomo straordinario, eminentne – lo fa notare l’arcivescovo Józef Michalik, presidente della Conferenza episcopale polacca. E fa notare che lo fatto stesso sulla presa, dalla parte del Santo Padre, della decisione sulla sua rinuncia indica come questo ministero è grande et difficile. Da una parte, il pontificato di Benedetto XVI è, senza dubbio, le spine enormi degli attacchi al papa, e dall’altra, la realizzazione coerente della missione d’insegnamento della Chiesa nel mondo in cui, sul piano dei costumi e della legislazione, si rifiuta non solo la legge divina ma anche la legge naturale. Durante il suo ministero, Benedetto XVI diceva sempre „di no” alla incredulità moderna, al neopaganesimo, al disordine morale, sociale e economico il quale ha condotto alla crisi modiale attuale. Egli difendeva l’uomo, la sua vita e dignità.

– Come questa decisione del Santo Padre della rinucia al ministero è di gran rilevanza per la vita della Chiesa, così adesso la notra preghiera per il papa e la Chiesa dovrebbe essere grande – sottolinea il don professore Waldemar  Chrostowski. Sui motivi di questa decisione del Santo Padre indicano sia le parole stesse del papa che le circonstanze del giorno in cui egli l’ha resa pubblica. Benedetto XVI ha fatto notare l’età avanzata (in aprile egli finirà 86 anni) che ha fatto che le sue „forze non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”. E significativo anche quello che ieri nella Chiesa era celebrata la Giornata Mondiale del Malato, et la sua celebrazione centrale ha avuto luogo nel santuario mariano di Altötting in Baviera, dalle proprie parti di Benedetto XVI. Don Georg Ratzinger indica la salute itaccata di suo fratello minore come la causa della sua rinuncia.

            Ci ricordiamo tutti le parole di Benedetto XVI enunciate sul balcone della Basilica di San Pietro dopo essere stato eletto sulla Santa Sede: „dopo il grande Papa Giovanni Paolo II, i Signori Cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore”       – ha affermato in quel tempo. Questo dice molto del Santo Padre il quale, con la sua laboriosità immensa, la freschezza del pensiero teologico e la richezza dell’insegnamento aspotolico, non cesseva di essere sempre un uomo umile e modesto. Egli lo ha confermato per la sua decisione.

–  Benedetto XVI dirigeva La Chiesa di Cristo dopo la partenza di Giovanni Paolo II con grande prudenza e sapienza, le quali scaturiscavano dalle sue capacità intelettuali straordinarie e anche dalla fede profonda. Ringrazio al Santo Padre per tutti gli sforzi tendenti a rinnovare la Chiesa nello spirito della fedeltà al Maestro di Nazareth – sottolinea il cardinale Stanisław Dziwisz, metropolita di  Cracovia. Il portavoce del Vaticano don Federico Lombardi ha informato ieri che dopo la sua rinuncia, Benedetto XVI si recherà alla residenza estiva papale di Castel Gandolfo e poi alla residenza monastica di Vaticano. Egli non parteciperà, anche egli, al Conclave che dovrebbe eleggere il suo successore. Questo accaderà fino alla fine del marzo.

Sławomir Jagodziński

NaszDziennik.pl